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GARDEN: come coltivare Tartufo

Come coltivare tartufo

Introduzione: Guadagnare dalla coltivazione del tartufo non è un’impresa facile, i fattori che determinano la buona riuscita sono molti e vari e non controllabili. Tuttavia non è impossibile, la ricerca nel campo fa passi avanti ogni anno e rende più semplice la gestione di quest’impresa, anche a chi è principiante.

Che cos’è: Il tartufo è un fungo che cresce in simbiosi con certi tipi di piante tra cui alberi e arbusti (nocciolo, tiglio, leccio, etc.). Le piante si acquistano già “micorrizate”, ovvero con il tartufo già in crescita sulle radici di queste, da aziende specializzate. Vediamo ora come poter guadagnare con il tartufo.

Come iniziare: La prima cosa da sapere è che il tartufo è molto pregiato, per questo motivo in Italia la sua coltivazione è regolata da norme precise (così come la raccolta in natura e il commercio), che vanno seguite per non andare incontro a sanzioni. La normativa contiene molti punti, tra i quali:

  • Dove e come coltivare il tartufo
  • Quali tipi di tartufo possono essere coltivati e venduti
  • Quali caratteristiche devono avere per appartenere alle specie vendibili
  • Altre indicazioni utili

Normativa per la raccolta, coltivazione e commercio dei tartufi: http://www.salute.gov.it/imgs/C_17_normativa_1842_allegato.pdf

Detto ciò come si crea una tartufaia con successo? Bisogna conoscere a fondo la specie che si coltiva e i passaggi necessari, inoltre bisogna tenere presente che si impiegano circa 7 anni, dall’inizio della coltivazione, per produrre i primi esemplari vendibili.

Tipi di tartufo esistenti (e vendibili)

  1. Tuber magnatum Pico, detto volgarmente tartufo bianco;
  2. Tuber melanosporum, detto volgarmente tartufo nero pregiato;
  3. Tuber brumale var. moschatum De Ferry, detto volgarmente tartufo moscato;
  4. Tuber aestivum, detto volgarmente tartufo d’estate o scorzone;
  5. Tuber uncinatum Chatin, detto volgarmente tartufo uncinato;
  6. Tuber brumale, detto volgarmente tartufo nero d’inverno o trifola nera;
  7. Tuber borchii o Tuber albidum Pico, detto volgarmente bianchetto o marzuolo;
  8. Tuber macrosporum, detto volgarmente tartufo nero liscio;
  9. Tuber mesentericum, detto volgarmente tartufo nero ordinario.

Il tipo che maggiormente si presta alla coltivazione è il Tartufo Estivo (4), mentre quello con più difficoltà di coltivazione è il Tartufo Bianco (1).

Coltivare: Le piante si possono mettere a dimora per un massimo di 200/300 unità per ettaro di terreno. È importante che abbiano lo spazio necessario per crescere, il quale dipenderà molto dal tipo di pianta (una Quercia richiede più spazio di un Platano). Dopo aver messo a terra le piantine si devono accudire attentamente. Togliere altri arbusti o erbacce che crescono nei dintorni è fondamentale, perché rubano i nutrienti alla pianta madre e di conseguenza al tartufo che sta crescendo con essa. Irrigarle costantemente e curarsi che non abbiano nessun tipo di malattia o intervenire subito in caso ne mostrino i segni.

Terreno/Clima: In linea di massima, per avviare la coltivazione basta avere un grande terreno agricolo a disposizione. In questa fase assicuratevi anche di controllare se intorno al terreno scelto crescono spontaneamente dei tartufi; per ovvie ragioni questo può influenzare la crescita del tartufo coltivato e il vostro guadagno. Attenzione anche a scegliere il giusto tipo di terreno per il giusto tipo di tartufo, per farlo dovrete analizzare i suoi componenti chimici rivolgendovi a degli esperti del settore, a pagamento. Il terreno deve essere anche ben arato, privo di pietre e privo di residui provenienti da altre coltivazioni o di altre piante. Il clima ideale per la tartufaia dipende dal tipo di pianta che si decide di acquistare, di norma sono piante che vivono in climi freschi e umidi.

Irrigare/Concimare: Il tartufo cresce sulle radici delle piante che lo ospitano perciò il benessere della pianta gli è necessario per un perfetto sviluppo. Generalmente le piante da tartufo hanno bisogno di essere annaffiate circa 1 volta a settimana, a meno di non trovarsi in climi particolarmente caldi e secchi nel qual caso si può aumentare la frequenza a 2 volte a settimana. Non è necessario concimare il terreno durante la crescita della pianta, si possono tuttavia utilizzare dei fertilizzanti molto leggeri e soprattutto biologici nella fase pre-trapianto.

Potare: Eliminare i rami in eccesso non è strettamente necessario per la buona riuscita della coltivazione di tartufo, l’operazione aiuta comunque la pianta ad avere maggior benessere quindi non fa male praticarla avendo i mezzi ed il tempo a disposizione.

Raccolto: Bisogna sempre ricordare che ogni tipo di tartufo ha un periodo di raccolta diverso e che occorre studiarli per conoscere a fondo questi dettagli. Per raccogliere i tartufi si effettuano delle buche, non troppo grandi, in corrispondenza delle radici sulle quali è cresciuto il fungo, in seguito si estrae il prezioso frutto. È importante ricoprire la buca con la medesima terra e ricordarsi di non togliere tutte le spore del fungo dalla pianta, altrimenti la produzione non potrà ripartire perché i tartufi non ricresceranno.

Malattie e parassiti: Le piante micorrizate possono essere soggette alle malattie tipiche che variano di specie in specie. Invece gli insetti attano ed usano il tartufo principalmente per 2 scopi: deporre le uova e nutrirsi.

Consigli:

  • Se non ve la sentite di studiare i tartufi a fondo, fate analizzare la vostra situazione a livello di terreno e tipo di tartufo da un esperto; ciò ridurrà al massimo la possibilità di sbagliare in una attività che è già di per sé delicata.
  • Assicuratevi di rivolgervi a degli esperti anche in fase di acquisto delle piante micorrizate, se il tipo di pianta non è adatto al tartufo che porta o all’ambiente in cui andrà messa, la produzione può soffrirne o addirittura fallire.
  • Se non avete voglia di cercare dei compratori per i vostri tartufi alcune aziende (es Tartufi Urbani http://www.venditapiantedatartufo.it/) vi forniscono le piante da curare durante la crescita e comprano i vostri tartufi dopo la raccolta al prezzo di mercato.


(Per vedere il post sul blog dove è pubblicato clicca qui https://tisemplificolavita.eu/...)