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TRANSLATION 2

Questo primo esempio è un pezzo della traduzione di una tesi di laurea magistrale sull’apprendimento delle lingue straniere. Anche se può non sembrare da queste poche righe l’argomento era molto tecnico.

Prima la riga in italiano a seguire, in rosso, la mia traduzione in inglese.

-1-L'apprendimento è un processo in cui gli allievi acquisiscono conoscenze dagli insegnanti secondo modalità di tipo trasmissivo.

-1-Learning is a process in which students gain knowledge from teachers following transmission modalities.

-2-Apprendimento è considerato un qualsiasi cambiamento in un individuo dopo un'esperienza quando un soggetto riorganizza un comportamento o una conoscenza.

-2- Learning is any change in an individual, after an experience, in which a subject reorganizes behavior or knowledge.

-3-Ciò che si apprende è controllato da ciò che già abbiamo imparato.

-3-What we learn is controlled by what we already know.

-4-Agli studenti viene chiesto di esprimere dubbi ed esporre opinioni in tal modo le capacità dello studente vengono sviluppate e sarà lui ad essere protagonista e non il docente.

-4-Students are asked to express doubts or show opinions in that way the student’s skills are developed and he will be protagonist not the teacher.

-5-Il docente deve essere una guida ed un stimolo, ci deve essere collaborazione tra studente e studente e tra docente e studente, per arricchirsi a vicenda.

-5-The teacher has to be guide and incentive, there has to be cooperation between student and student and between teacher and student, to enrich each other.

Questo secondo esempio è sempre la traduzione di una tesi, che ho trovato particolarmente interessante, per una laurea in interpretariato e traduzione, ma di argomento inusuale. La tesi tratta di un recente film particolarmente controverso, ovvero Joker. Questa contiene argomenti di varia natura, sia tecnico scientifici che di carattere generale. Ci sono dei piccoli tagli all’interno del testo, ovviamente concordati con il richiedente, che aveva bisogno di una versione leggermente più breve rispetto alla versione in italiano.

Prima un intero paragrafo in versione originale, a seguire in rosso la mia traduzione.

-1- La danza come strumento di comunicazione sociale

Due elementi significativi e peculiari del personaggio sono la risata e la danza; della prima abbiamo già parlato abbondantemente. La seconda sembra manifestarsi in modo ritualistico, potente, misterioso, per suggellare gli atti violenti che Joker compie, una sorta di danza ornamentale, leggera, elegante, composta, quasi solenne con passi appena accennati, quasi come se stesse accarezzando il terreno. “Joker ballerino è spiazzante, ipnotico e terrificante allo stesso tempo” Arthur per esprimere i propri stati d’animo non usa le parole, ma danza, seguendo un ritmo e una musica che solo lui sembra sentire, come se fosse la musica a cullarlo. Dopo aver compiuto un crimine e prima di dover scappare dai poliziotti, Arthur-Joker può finalmente abbandonarsi a quella danza tanto ricercata durante tutto il film. Nella scena del bagno, dopo aver ucciso i tre ragazzi di Wall Street, non si capisce bene cosa stia pensando ma improvvisa un ballo, quasi come se gli fosse crollato il mondo addosso e solo ora lui si stia trasformando, rinascendo come Joker. Muove il piede destro verso l’esterno e comincia a girarsi lentamente, la mano destra si alza e lentamente si posa vicino la testa; il movimento è lento e pian piano è come se stesse risvegliando tutto il suo corpo. Ed è allora che la metamorfosi di Arthur è nel suo pieno, accentuata maggiormente dalla bellissima immagine delle scale: dapprima rappresentata con la salita di queste da parte dello stanco Fleck, una salita verso la sua reale esistenza, sino alla discesa, ora da Joker, ballando e fumando come una dannata rockstar. Le sue movenze non possono che assecondare la gioia della morte: non vediamo più un clown impacciato, ma un funambolico danzatore. “Che entrata d’effetto!” esclamerà Murray alla vista di quel ballerino nel suo show: così la discesa delle scale sulle note di Gary Glitter è destinata a rimanere impressa nell’immaginario collettivo.

La danza sulle scale, momento già immortalato nei primi trailer, divenuto un “instant-classic”, vede Arthur Fleck ballare sulla cima di una rampa di scale dopo essere uscito di casa truccato e vestito di tutto punto e scendere verso il basso: un momento di vera spensieratezza e gioia per un personaggio per il quale lo spettatore, abbiamo già detto, prova empatia. Sembra che stia sorridendo, per una volta in modo non forzato, unico. Joker muore e rinasce, si libera del suo vecchio io per indossare una nuova maschera.

Il fatto che Joker danzi ha già un precedente cinematografico, ovvero Joker interpretato da Jack Nicholson nel film di Tim Burton del 1989, il quale quando si vendica del suo boss, uccidendolo spara un colpo dopo l’altro, a tempo di valzer, con il suo cappello impeccabile, il completo a giacca viola e il cappotto di una tonalità leggermente più scura. Quando Bruce Wayne si ricorda di lui e del fatto che avesse ucciso i suoi genitori da piccolo fuori da un teatro per rubare la collana che la madre indossava, Joker gli sussurra “Hai mai danzato con il diavolo nel pallido plenilunio?”. Il Joker di Nicholson poggia però su poche scusanti: niente passato da melodramma, niente fantasmi nell’armadio o sconvolgenti traumi indelebili: uccide perché deve farsi valere, perché usa ogni metodo per spianarsi la strada della delinquenza, in totale contrasto con il Joker di Todd Phillips.

-1- Dancing as an instrument of social communication

Two of the most significant elements of Joker's character are laughing and dancing. Dancing seems to appear as a ritual, powerful and mysterious, to seal his violent acts. "Dancing Joker is unsettling, terrifying, and captivating at the same time". Arthur does not use words to express his feelings, he uses dance, and he follows a rhythm and music that only he seems to hear. Before running from the police, he has a chance to indulge in that long-sought dance. In the bathroom scene, after killing the three boys from Wall Street, we don’t know what he is thinking, but he improvises a dance as a way to transform into Joker. He moves the right foot outwards while he’s turning, the right hand goes up to the head; the movements are slow as if he was just coming out of sleep. In that exact moment, Arthur's metamorphosis is complete. He went up the stairs as a tired Fleck in his real life, but he comes down Joker, dancing and smoking as a rock star. His movements keep with the joy of death, he is not the clumsy clown anymore, he is an acrobatic dancer. “What an entrance!” Murray says when Joker arrives in his show: he going down the stairs over the notes of Gary Glitter, is a scene destined to stay within people’s minds.

The ‘dance on the stairs scene’ was already included in the first trailers; it quickly became an "instant classic", we see Arthur Fleck coming down the stairs dancing after he had finished dressing up and putting his make-up on. A moment of true joy, where he seems to truly smile, for a character who fills the audience with empathy for him. Joker dies and is reborn; he gets rid of his old self to put on a new mask.

It is not the first dancing Joker in cinema, in 1989 Tim Burton’s film Jack Nicholson’s Joker shoots his boss to kill him while he’s waltzing, dressed with his impeccable dark purple suit and hat. Bruce Wayne remembers about him killing his parents in the attempt of stealing his mother’s necklace, outside a theatre; he also remembers Joker whispering to his ear “Have you ever danced with the devil under a pale full moon?". Nicholson's Joker, however, has little to none excuse for being a criminal; no dramatic past, no closet ghosts no unforgettable traumas: he kills because he wants to stand up for himself and be a criminal all the way, he is very different from Todd Philips's Joker.